Per un mondo senza guerra

Arcobaleni di speranza

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Józef Rotblat, fisico e premio Nobel per la pace Questa serie di incoraggiamenti del presidente della Soka Gakkai Internazionale Daisaku Ikeda, dal titolo Arcobaleni di speranza, è rivolto ai bambini e alle bambine delle scuole elementari L'8 settembre 1957 segnò il punto di partenza del nostro movimento per la pace. Quel giorno Josei Toda fece la sua famosa Dichiarazione per l'abolizione delle armi nucleari. L'anno prossimo (2017) saranno trascorsi sessant'anni da quel giorno, quando Toda affidò ai giovani la missione di costruire un mondo senza guerra. Le bombe atomiche rilasciano un'enorme quantità di energia nucleare, in grado di generare distruzioni terrificanti. Nell'estate del 1945, mentre la seconda guerra mondiale stava volgendo al termine, questi ordigni potentissimi furono sganciati su due città giapponesi, Hiroshima il 6 agosto e Nagasaki il 9, che furono rase al suolo in un istante, ciascuna da un'unica bomba. Alla fine del 1945 a Hiroshima e Nagasaki si contavano rispettivamente centoquarantamila e oltre settantamila morti. Molti dei sopravvissuti subirono gli effetti a lungo termine dell'esplosione, della tempesta di fuoco e dell'esposizione alle radiazioni. Altri nel corso degli anni dovettero combattere contro svariati tipi di malattie e in molti stanno soffrendo ancora oggi. Le armi nucleari sono davvero crudeli e causano immani tragedie. Preoccupato per la situazione, Toda denunciò la malvagità di chiunque facesse uso di tali armi e si impegnò a diffondere nel mondo l'idea del rispetto assoluto per la vita. Contemporaneamente alla dichiarazione di Toda, un gruppo di scienziati fondò la Pugwash Conferences, un'organizzazione non governativa il cui scopo era l'eliminazione delle armi nucleari. Tra di loro vi era Józef Rotblat (1908-2005), una persona meravigliosa che dedicò la vita alla creazione della pace. Su questo tema io e Rotblat abbiamo condotto un dialogo che è stato pubblicato nel 2006. Oggi parleremo di pace attraverso le tappe della vita di questo grande scienziato. Rotblat nacque a Varsavia, la capitale della Polonia, il 4 novembre del 1908. Suo padre lavorava con una carrozza a cavalli e la famiglia conduceva una vita felice. Ma quando il piccolo aveva solo cinque anni scoppiò la prima guerra mondiale e la Germania invase la Polonia occupando Varsavia. L'attività del padre cessò perché i cavalli furono sequestrati dall'esercito e la famiglia divenne così povera da non avere cibo sufficiente per sfamarsi. Tutte le persone attorno si trovavano nella stessa situazione: i bambini avevano sempre fame, le condizioni di vita erano insalubri e il piccolo Rotblat era spesso ammalato. Il mondo era sopraffatto dalla miseria e dall'infelicità. Quest'esperienza fece sperimentare a Rotblat la malvagità della guerra al punto da decidere di combatterla senza mai fermarsi. Tuttavia, anche in simili circostanze, Rotblat riusciva a provare il piacere della lettura. Leggendo racconti ambientati in posti sconosciuti come gli abissi oceanici, un'isola deserta o lo spazio cosmico, poteva dimenticare le sue preoccupazioni riempiendo il cuore di sogni e speranze. Decise di creare un mondo senza guerra diventando uno scienziato al servizio dell'umanità. Ma la sua famiglia non poteva permettersi di fargli frequentare le scuole superiori, così il ragazzo di giorno lavorava e la sera studiava fisica. Fu grazie a questo impegno costante che si laureò per poi proseguire negli studi. Nel 1939 scoppiò la seconda guerra mondiale. Nel subbuglio causato dal conflitto, Rotblat e sua moglie Tola furono separati mentre egli lavorava come ricercatore in Inghilterra. Tola rimase in Polonia e perse la vita durante l'Olocausto. Con l'intensificarsi della guerra, a Rotblat fu proposto di far parte del Progetto Manhattan, un programma di ricerca e sviluppo portato avanti da un gruppo di scienziati con l'obiettivo di realizzare un'arma nucleare. All'inizio acconsentì pensando che, se avessero creato l'arma battendo sul tempo la Germania, sarebbero riusciti a intimorire i nazisti e a porre fine al conflitto. Tuttavia, quando la Germania cominciò a subire forti sconfitte militari, Rotblat decise di lasciare il gruppo di ricerca ritenendo che il progetto non fosse più giustificato. Fu l'unico ad andarsene. Gli altri scienziati continuarono a progettare l'arma, in seguito impiegata nei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Rotblat ne rimase letteralmente sconvolto, non avendo mai immaginato che uno strumento così pericoloso potesse un giorno essere utilizzato. Decise che l'unico modo per garantire la sopravvivenza dell'umanità fosse l'eliminazione totale delle armi nucleari e si mise in azione in tal senso. Assieme ad altri scienziati che condividevano la sua stessa opinione, Rotblat elaborò quello che in seguito venne chiamato il Manifesto Russell-Einstein e pronunciò una serie di discorsi sugli orrori causati dalle armi nucleari. Visitò anche Hiroshima e Nagasaki. Dopo oltre cinquant'anni di impegno per la pace, nel 1995 fu insignito del premio Nobel. Nell'ottobre del 2001, a pochi giorni dagli attacchi terroristici alle Torri Gemelle negli Stati Uniti, partì da Londra, la città in cui viveva, per visitare l'Università Soka ad Aliso Viejo in California. Quel giorno, sebbene avesse il raffreddore, tenne una conferenza in cui affidò agli studenti il compito di creare un futuro pacifico. La sua generosità d'animo e la sua amicizia mi rimarranno per sempre impresse. Ricordo ancora ciò che mi disse quando ci incontrammo la prima volta a Osaka nel 1989: «La guerra trasforma le persone in creature bestiali. [...] Le persone che detestano la barbarie iniziano ad agire in modo barbaro. Questa è la follia della guerra»1. La sua voce era piena di rabbia e mi ricordava molto le parole di Toda: «Modificare il sistema sociale o la struttura di una nazione non sarà mai sufficiente per quello che ci proponiamo. Questo può essere realizzato soltanto tramite un cambiamento della natura fondamentale dell'essere umano. Le persone nel loro insieme devono diventare più forti. Le persone devono diventare più sagge. Tutte le persone del mondo devono unire i propri cuori. Non c'è altro modo»2. Nell'impegnarsi a creare un mondo libero dalla guerra, Rotblat e Toda condividevano l'idea che l'unico modo per costruire la pace consistesse nel coinvolgere persone che abbracciassero tale causa. Io ho ereditato e portato avanti tale convinzione fino a oggi, impegnandomi in dialoghi volti alla promozione della pace e alla creazione di legami da cuore a cuore tra le persone. Assieme ai miei compagni di fede, che comprendono anche molti dei vostri genitori e dei vostri nonni, non ho mai smesso di fare del mio meglio, un passo alla volta, per allargare la rete di pace e felicità partendo dal luogo in cui mi trovo. L'8 settembre 1968, l'undicesimo anniversario della Dichiarazione di Toda, feci anch'io la mia dichiarazione, chiedendo la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e la Cina, allora particolarmente tese. Più tardi, l'8 settembre 1974, feci il primo passo verso il consolidamento delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e l'Unione Sovietica, legami mai esistiti prima. La guerra comincia quando le persone provano timori e sospetti, preoccupate dell'eventualità di un attacco da parte di un altro paese, oppure quando provano odio verso i cittadini di altre nazioni. Pertanto è possibile porre fine alla guerra ed eliminare le armi nucleari dal pianeta incoraggiando lo sviluppo di solidi legami di amicizia e fiducia tra le persone di tutto il mondo. È il coraggio che fa scaturire la forza di agire così. Barack Obama è stato il primo presidente degli Stati Uniti a visitare Hiroshima nel maggio 2016 e ha dichiarato che dobbiamo avere il coraggio di dedicarci alla creazione di un mondo senza armi nucleari. Nel Buddismo di Nichiren Daishonin il coraggio, nella sua forma più grande e forte, viene definito "il cuore del re leone". Questo cuore, questo coraggio, non è visibile ma si manifesta sotto forma di azioni che non ricercano mai la felicità a discapito degli altri. Ognuno e ognuna di voi, amici e amiche del Gruppo futuro, possiede il cuore di un re leone. State costruendo la pace quando fate in modo che nessuno tra i vostri compagni e compagne di classe si senta solo o venga escluso, quando non fate agli altri cose che non vorreste fossero fatte a voi e quando vi impegnate nello studio per aiutare gli altri a diventare felici. Create la pace quando salutate gli altri sempre col sorriso, quando cercate di trovare gli aspetti positivi nelle persone e quando parlate con gentilezza a chi vi circonda. Questo tipo di azioni, una dopo l'altra, contribuirà alla creazione di un mondo senza guerra. Ogni giorno immagino voi, giovani amici e amiche dal cuore del re leone, mentre aprite la strada a un'era di pace. Josei Toda e Józef Rotblat sarebbero felici di vedere i vostri sforzi! Pubblicato su Boys and Girls Hope News, mensile della Soka Gakkai dedicato ai bambini e alle bambine delle scuole elementari, del 1 settembre 2016

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