<em>Mai necessaria come in questi tempi minacciosi, finalmente ha visto la luce.
Completamente aggiornata rispetto alla precedente [allestita per la prima volta in Italia nel 2011], la nuova mostra Senzatomica, arricchita di contenuti multimediali di grande impatto, ha lo scopo di trasmettere ai visitatori l'importanza del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e far nascere un movimento di opinione per portare anche il nostro paese alla sua ratifica.
Dopo l’inaugurazione a Roma sarà ospitata a Brescia e Bergamo, capitali della cultura italiana nel 2023.</em>

<strong>Gli obiettivi</strong>
L’idea di progettare una nuova mostra parte dalla necessità di aggiornarne gli argomenti e i temi, poiché molto è successo nel campo del disarmo nucleare e nel mondo da quando è stata lanciata la versione precedente, il cui obiettivo era creare una consapevolezza condivisa al fine di stabilire una norma che bandisse le armi nucleari. Questo straordinario risultato è stato raggiunto con l’adozione da parte dell’Onu, il 7 luglio 2017, del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw), entrato in vigore il 22 gennaio 2021. E ora è il Trattato il nucleo centrale della nuova mostra, perché oggi la priorità è diffonderne l’importanza e portare anche l’Italia alla ratifica, attraverso un grande movimento di sensibilizzazione.

<strong>Come si presenta</strong>
Il percorso della mostra, il cui filo conduttore è costituito da alcuni passi del Preambolo del Trattato (vedi pp. 8-9) si compone di cinque aree.
Si inizia con l’<strong>Atrio</strong>: attraverso la visione di video sulle testimonianze di sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki si entra in contatto diretto con le atroci sofferenze vissute dal popolo giapponese in quel periodo.
Segue l’<strong>Atmosfera della memoria</strong>: mediante postazioni di realtà virtuale (vedi p. 14) si possono vivere in prima persona la crudeltà delle armi nucleari e i loro effetti devastanti sul genere umano e sul pianeta.
Si passa poi alla <strong>Libreria delle voci</strong>, dove si affrontano temi come la deterrenza nucleare o il significato della sicurezza, per spostare gradualmente l’attenzione su come potrebbe essere un mondo senza armi nucleari e presentare gli sforzi che la società civile ha compiuto per arrivare al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.
Nell’area conclusiva, il <strong>Tavolo delle genti</strong>, (vedi p. 15) si mira a far riflettere sulla responsabilità che ci si può assumere in prima persona per realizzare un mondo libero da armi nucleari. Intorno al Tavolo delle genti si possono realizzare attività che generino partecipazione, riflessione, interazione, allo scopo di sperimentare cosa significa sentirsi artefici del cambiamento.
Infine, visitatori e visitatrici lasciano la mostra passando attraverso il <strong>Tunnel dell’intenzione</strong>, dove possono esprimere la propria determinazione verso il cambiamento che desiderano attuare nella società.

<strong>A chi si rivolge</strong>
Il percorso è destinato a persone di tutte le fasce di età e si presenta come strumento educativo. In modo particolare risulta adatto ad alunni e alunne a partire dalla terza elementare. Ogni scuola interessata ha la possibilità di prenotare e usufruire di visite guidate: volontari appositamente formati si dedicano con entusiasmo ad accompagnare i visitatori e sono sempre disponibili a dialogare sui temi presentati nei pannelli.

Senzatomica, la nuova mostra

<h3>Storico accordo adottato dall'Onu il 7 luglio 2017 con il consenso pressoché unanime della comunità internazionale, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) è il primo strumento legislativo applicabile su scala mondiale che mette al bando gli ordigni bellici più distruttivi e disumani, fornendo una cornice giuridica per eliminarli in maniera verificabile e irreversibile e dare assistenza alle vittime del loro uso o sperimentazione.
È entrato in vigore il 22 gennaio 2021 a seguito della cinquantesima ratifica. Ne presentiamo il Preambolo, che esprime le preoccupazioni e le determinazioni di chi si è strenuamente battuto per arrivare alla sua adozione.</h3>
<h2></h2>
<h2>PREAMBOLO</h2>
<strong>Gli Stati parte del presente Trattato, determinati</strong> a contribuire alla realizzazione degli scopi e dei princìpi della Carta delle Nazioni Unite,

<strong>profondamente preoccupati</strong> delle catastrofiche conseguenze umanitarie che deriverebbero da qualsiasi uso di armi nucleari e riconoscendo la conseguente necessità di eliminare completamente tali armi come unico modo per garantire che non vengano mai più utilizzate in nessun caso,

<strong>tenendo conto</strong> dei rischi derivanti dalla continua esistenza di armi nucleari, inclusa qualsiasi detonazione accidentale, per errore di calcolo o di progetto, e sottolineando che questi rischi riguardano la sicurezza di tutta l'umanità e che tutti gli Stati condividono la responsabilità di impedire qualsiasi uso tali ordigni,

<strong>consapevoli</strong> che le conseguenze catastrofiche delle armi nucleari non possono essere adeguatamente affrontate, trascendono le frontiere nazionali, comportano gravi implicazioni per la sopravvivenza umana, l'ambiente, lo sviluppo socioeconomico, l'economia globale, la sicurezza alimentare e la salute delle generazioni attuali e future e hanno un impatto sproporzionato sulle donne e sulle bambine, anche come conseguenza delle radiazioni ionizzanti,

<strong>riconoscendo</strong> gli imperativi etici per il disarmo nucleare e l'urgenza di realizzare e mantenere un mondo libero da armi nucleari, un bene pubblico globale del più alto ordine, che serve gli interessi di sicurezza nazionali e collettivi,

<strong>consapevoli</strong> delle inaccettabili sofferenze e dei danni alle vittime dell'uso di armi nucleari (<em>hibakusha</em>) nonché alle persone colpite dai test delle armi nucleari,

<strong>riconoscendo</strong> l'impatto sproporzionato delle attività delle armi nucleari sulle popolazioni indigene,

<strong>ribadendo</strong> la necessità che tutti gli Stati rispettino sempre il diritto internazionale applicabile, compresi il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale dei diritti umani,

<strong>basandosi</strong> sui princìpi e le norme del diritto umanitario internazionale, in particolare: il principio che il diritto delle parti di un conflitto armato di scegliere metodi o mezzi di guerra non è illimitato; la regola di distinzione; il divieto di attacchi indiscriminati; le regole sulla proporzionalità e sulle precauzioni in un attacco; il divieto di utilizzare armi che causino lesioni superflue o sofferenze inutili e le norme per la protezione dell'ambiente naturale,

<strong>considerando</strong> che qualsiasi uso di armi nucleari sarebbe contrario alle norme del diritto internazionale applicabili nei conflitti armati, in particolare i principi e le norme del diritto umanitario internazionale,

<strong>riaffermando</strong> che ogni uso di armi nucleari sarebbe anche ripugnante rispetto ai princìpi dell'umanità e ai dettami della coscienza pubblica,

<strong>ricordando</strong> che, conformemente alla Carta delle Nazioni Unite, gli Stati devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, o in qualsiasi altro modo incoerente con le finalità delle Nazioni Unite, e che la creazione e il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali devono essere promossi spostando nella misura minima possibile le risorse umane ed economiche mondiali sugli armamenti,

<strong>ricordando</strong> anche la prima risoluzione dell'Assemblea Generale dell'Onu adottata il 24 gennaio 1946, e le successive risoluzioni che richiedono l'eliminazione delle armi nucleari,

<strong>preoccupati</strong> per la lentezza del processo di disarmo nucleare, per il continuo affidarsi alle armi nucleari nei concetti, nelle dottrine e nelle politiche militari di sicurezza, e per lo spreco di risorse economiche e umane in programmi per la produzione, la manutenzione e la modernizzazione delle armi nucleari,

<strong>riconoscendo</strong> che un divieto giuridicamente vincolante delle armi nucleari costituisce un importante contributo al raggiungimento e al mantenimento di un mondo privo di armi nucleari, compresa l'eliminazione irreversibile, verificabile e trasparente delle armi nucleari, e determinati ad agire in tal senso,

<strong>determinati</strong> ad agire al fine di raggiungere effettivi progressi verso il disarmo generale e completo sotto un controllo internazionale rigoroso ed efficace,

<strong>riaffermando</strong> che esiste l'obbligo di perseguire in buona fede e concludere negoziati che conducano al disarmo nucleare in tutti i suoi aspetti sotto un controllo internazionale rigoroso ed efficace,

<strong>ribadendo</strong> inoltre che l'attuazione completa ed efficace del Trattato di Non-Proliferazione delle armi nucleari, che costituisce la pietra angolare del disarmo nucleare e del regime di non proliferazione, ha un ruolo fondamentale per promuovere la pace e la sicurezza internazionali,

<strong>riconoscendo</strong> l'importanza fondamentale del Trattato di bando complessivo dei test nucleari e del suo regime di verifica come elemento essenziale del regime di disarmo nucleare e non proliferazione,

<strong>ribadendo</strong> la convinzione che l’istituzione di zone riconosciute a livello internazionale libere da armi nucleari (Nwfz) sulla base di accordi liberamente raggiunti tra gli Stati della regione interessata esalta la pace e la sicurezza globali e regionali, rafforza il regime di non proliferazione nucleare e contribuisce alla realizzazione dell’obiettivo del disarmo nucleare,

<strong>sottolineando</strong> che nulla nel presente Trattato dovrà essere interpretato in un senso che incida sul diritto inalienabile dei suoi Stati Parte a sviluppare la ricerca, la produzione e l’uso dell’energia nucleare per scopi pacifici senza discriminazione,

<strong>riconoscendo</strong> che la pari, piena ed efficace partecipazione delle donne e degli uomini costituisce un fattore essenziale per la promozione e il conseguimento di pace e<span class="Apple-converted-space">  </span>sicurezza sostenibili e impegnati a sostenere e rafforzare l’effettiva partecipazione delle donne al disarmo nucleare,

<strong>riconoscendo</strong> altresì l'importanza dell'educazione alla pace e al disarmo in tutti i suoi aspetti, l'importanza di creare consapevolezza sui rischi e sulle conseguenze delle armi nucleari per le generazioni presenti e future e di impegnarsi nella diffusione dei princìpi e delle norme del presente Trattato,

<strong>sottolineando</strong> il ruolo della coscienza pubblica nell'avanzamento dei princìpi dell'umanità come dimostrato dalla richiesta di eliminazione totale delle armi nucleari e riconoscendo gli sforzi a tal fine intrapresi dalle Nazioni Unite, dal Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, da altre organizzazioni internazionali e regionali, organizzazioni non governative, leader religiosi, parlamentari, accademici e dagli <em>hibakusha</em>,

<strong>hanno convenuto quanto segue...</strong>

(da https://senzatomica.it/dichiarazioni-onu/trattato-sul-divieto-delle-armi-nucleari/)

Il trattato sulla proibizione delle armi nucleari

<h1><strong>Un'esperienza di realtà virtuale</strong></h1>
Uno degli elementi più innovativi della mostra è un contenuto video in realtà virtuale che si inserisce nello spazio dell’Atmosfera della memoria. È stato realizzato in Giappone, grazie alla collaborazione con il Memoriale per la pace di Hiroshima e il Museo della bomba atomica di Nagasaki.
Per sviluppare una maggiore consapevolezza degli orrori prodotti dall’impiego delle armi nucleari si viene trasportati a Hiroshima, Nagasaki e Tokyo – grazie alle riprese di un drone il video mostra vedute aeree delle città e altri aspetti della società giapponese – e i visitatori possono muoversi nei centri abitati, visitare i due musei ed essere soprattutto testimoni delle esperienze di alcuni <em>hibakusha</em>, i sopravvissuti alle bombe, che continuano a usare la loro voce per ricordare quell’inferno sulla terra e impedire che qualcun altro debba ancora soffrirne.
Varcare la soglia di un luogo in cui il tempo si è fermato al 6 agosto del 1945 è davvero una forte emozione, come ci ha raccontato chi di noi ha partecipato alle riprese e ha avuto l’opportunità di filmare la Cupola della bomba atomica di Hiroshima, l’edificio simbolo del bombardamento atomico.
Questa esperienza della mostra è molto coinvolgente. Fa riflettere e illustra come, in mezzo alle nubi di guerra incombenti, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, di cui proprio gli <em>hibakusha</em> sono i primi sostenitori, sia il faro che illumina l’unica strada da percorrere per realizzare un mondo pacifico in cui le persone possano sentirsi davvero al sicuro.
<h1><strong>Intorno al tavolo delle genti</strong></h1>
Partendo dalla considerazione che il “vero nemico” non sono le armi nucleari né gli Stati che le detengono, ma il modo di pensare che giustifica l’annientamento di chi percepiamo come minaccia alla realizzazione dei nostri interessi, intorno al Tavolo delle genti si arriva a riflettere sulla responsabilità che ogni persona può assumersi per realizzare un mondo libero da armi nucleari. Solo compiendo una radicale trasformazione individuale rispetto a tale visione è possibile invertire la rotta della storia e far sì che, una volta abolite le armi nucleari, l’essere umano decida di non costruirne altre ancora peggiori.
Scopo di questa sezione conclusiva è far emergere la consapevolezza di poter essere artefici e protagonisti del cambiamento, promuovendo il rispetto della dignità della vita.
Si tratta di un’area caratterizzata (come suggerisce il nome) da un ampio tavolo attorno al quale ci si può riunire per realizzare attività e laboratori, dialogare ed esprimere riflessioni maturate durante la visita (vedi foto a p. 12). È stata pensata in particolare per alunni e alunne delle classi elementari, medie e superiori, per elaborare insieme il percorso fin lì visitato attraverso brevi attività didattiche.
A tal fine ci si è avvalsi della collaborazione di Rondine Cittadella della Pace, un’organizzazione con una lunga esperienza nell’educazione alla pace, negli scambi interculturali e nella formazione alla risoluzione e trasformazione del conflitto, alla quale si deve il Metodo Rondine oggi apprezzato in tutto il mondo e studiato a livello accademico.
Senzatomica e Rondine condividono l’idea che occorre partire da un cambiamento interiore di ogni individuo e delle relazioni umane per affrontare e indirizzare la trasformazione di problemi globali, come la guerra e i conflitti armati. Il disarmo è vissuto quindi come qualcosa che parte prima di tutto da sé.
<h2></h2>
<h2><b>Rondine Cittadella della Pace</b></h2>
<em>Con l’obiettivo di contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti in modo positivo, questa organizzazione è impegnata da molti anni nella riduzione dei conflitti armati a livello mondiale e nella diffusione della propria metodologia per la loro trasformazione creativa in ogni contesto.
Nata nel 1988 grazie al suo presidente e fondatore Franco Vaccari e al primo gruppo di attivisti – che nel piccolo borgo medievale di Rondine, vicino ad Arezzo, stavano sperimentando i valori dell’ospitalità e del dialogo ispirandosi a Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani – ha realizzato negli anni una scuola di alta formazione rivolta a mediatori, docenti, manager e professionisti interessati a sperimentare un percorso rigenerativo e acquisire le tecniche per diventare a propria volta formatori. Il progetto che le dà origine e ispirazione è lo Studentato Internazionale (World House), che accoglie giovani provenienti da paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti aiutandoli a «scoprire la persona nel proprio nemico» attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana.
Il Metodo Rondine, che si può applicare creativamente a qualsiasi situazione di conflitto, si propone come un “percorso” con un orientamento preciso alla trasformazione creativa dei conflitti, a partire da un nuovo approccio relazionale che – con un rovesciamento di paradigma – assume il conflitto nella sua dimensione positiva, come fonte energetica e generativa dell’umano, un’esperienza naturale da conoscere e gestire per la forza trasformatrice che possiede, preservandolo dalle molteplici degenerazioni che conducono a blocchi di crescita, accumulo di dolore e aggressività, rischio di rottura negativa delle relazioni.</em> (https://rondine.org/)

La prova generale

<h3><strong>18 dicembre, il primo collaudo</strong></h3>
Alla fine di un intenso lavoro e di una lunga attesa, il 18 dicembre 2022 si è svolto il collaudo della nuova mostra Senzatomica, un’anteprima a porte chiuse che ha visto la presenza di tutti i gruppi di lavoro che hanno contribuito alla sua realizzazione: Publionda, l’azienda che ha costruito la mostra, nei cui locali di Trezzo sull’Adda è stato montato questo primo allestimento; lo Studio Pitis e Associati, che ha curato la direzione artistica e la progettazione grafica; il Politecnico di Milano, che ha sviluppato il design degli allestimenti; il gruppo Gold, che ha realizzato i contenuti dei video in Realtà Virtuale. All’evento hanno partecipato inoltre alcuni rappresentanti dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, che sostiene la campagna Senzatomica con i fondi dell’8x1000.
Anche per il Comitato Senzatomica questa è stata la prima occasione di visitare dal vivo la mostra, un momento davvero emozionante in cui tutti gli sforzi fatti in tanti anni hanno finalmente preso vita.<span class="Apple-converted-space"> </span>
<h3><strong>4 febbraio, io disarmo il futuro</strong></h3>
Possiamo cambiare il futuro? Il 4 febbraio 2023, all’Auditorium del Parco della Musica di Roma, più di mille giovani si incontreranno per dialogare sulle strade da percorrere per disarmare il futuro.
Nel corso di Senzatomica Revolution Talks, il titolo del convegno, giornalisti, intellettuali, esperti e artisti apriranno un canale diretto con le giovani generazioni cercando insieme risposte ai loro interrogativi: come possiamo costruire un mondo libero da armi nucleari? Qual è il ruolo della società civile e in particolare dei giovani in questo scenario? Come si inseriscono in questo dibattito l’informazione, la scienza e la cultura?
(Sala Sinopoli, 4 febbraio 2023, dalle 10 alle 13)
<h3><strong>La mostra dietro le quinte</strong></h3>
Intanto nella capitale fervono i preparativi. Anche se al momento in cui andiamo in stampa ancora non si sanno né il luogo né la data in cui si svolgerà la mostra, oltre seicento membri della Soka Gakkai provenienti da tutto il Lazio hanno già dato la loro adesione per l’attività di guida, e a metà gennaio inizieranno la formazione.<span class="Apple-converted-space">
</span>Il Comitato di Roma Senzatomica, che si è costituito a luglio e da allora si incontra quasi ogni settimana, ha ultimato anche la formazione della squadra per la protezione e l’accoglienza; sta inoltre organizzando l’attività di promozione in scuole e università e preparando la campagna di comunicazione nei quartieri.<span class="Apple-converted-space">
</span>Si percepisce un grande entusiasmo… e anche un po’ di impazienza.

Tabella di marcia

Mai necessaria come in questi tempi minacciosi, la nuova mostra Senzatomica, aggiornata e arricchita di contenuti multimediali di grande impatto, ha lo scopo di trasmettere ai visitatori l'importanza del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e far nascere un movimento di opinione per portare anche il nostro paese alla sua ratifica.

Senzatomica. La nuova mostra

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