Aprile 2001: il pensiero pedagogico di Tsunesaburo Makiguchi viene presentato a Milano e a Roma. Una raccolta di scritti del grande educatore giapponese (1871 – 1944) uscita alcuni mesi fa in italiano con il titolo L’educazione creativa (La Nuova Italia) è stata infatti al centro di due dibattiti che hanno coinvolto personaggi della cultura e dell’accademia del nostro paese.
La parola felicità, presente così di rado in ambiente accademico, è stata protagonista: non intesa come ricerca edonistica ma in quanto esito di un processo che dura una vita intera, quello della “creazione di valore”. Educare alla felicità, nel pensiero di Makiguchi, significa infatti sviluppare in ogni persona la capacità di creare valore, un processo che si sviluppa anche grazie alla consapevolezza della rete di relazioni che lega tutti gli esseri umani.
Milano, 2 aprile. All’incontro, organizzato presso la Casa della Cultura, hanno partecipato Piero Bertolini, professore di Pedagogia all’Università di Bologna, Duccio Demetrio, docente di Educazione degli Adulti all’Università La Bicocca di Milano, Erminio Gius, professore di Psicologia Sociale all’Università di Padova, Salvatore Natoli, professore di Filosofia Teoretica all’Università La Bicocca, e Massimiliano Tarozzi, ricercatore incaricato presso il Dipartimento di Scienze dell’educazione di Bologna. Il dibattito, sviluppatosi intorno alla domanda «È possibile educare alla felicità?» ha risposto affermativamente: la pedagogia e il mondo dell’istruzione non possono prescindere dal trasmettere, anche in termini pratici, i “rudimenti” di una vita felice.
Roma, 27 aprile. L’opera di Makiguchi è stata presentata nell’ambito di un’iniziativa interculturale intitolata Pedagogie di altri mondi. Società complessa e multietnica:attualità del pensiero di Dewey e Makiguchi. Ospite d’onore Aldo Visalberghi, professore emerito di pedagogia dell’Università di Roma La Sapienza. All’incontro, promosso dal liceo ginnasio “Giulio Cesare”, la scuola media statale “Esopo” e il comune di Roma, hanno partecipato Massimiliano Tarozzi (autore dell’introduzione all’edizione italiana del libro) e Francesca Corrao, dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, che ha introdotto i lavori.
Dopo una breve presentazione del pensiero del pedagogista americano John Dewey, Visalberghi si è soffermato sulla figura di Makiguchi, delineando gli aspetti più significativi della sua filosofia. In particolare, Visalberghi ha messo in risalto l’importanza data dal grande maestro giapponese alla felicità degli studenti, sottolineando che la più grande soddisfazione la si ottiene quando nell’apprendere si scopre di poter cambiare le cose.
Massimiliano Tarozzi ha poi ricordato le scuole, le università e gli istituti fondati dalla Soka Gakkai che, nel mondo, portano avanti gli insegnamenti del grande pedagogista che ne è stato fondatore negli anni Trenta. Francesca Corrao ha infine sottolineato il merito di Daisaku Ikeda nel continuare a sostenere il progetto del suo maestro, sviluppando il concetto di “rivoluzione umana” e promuovendo il dialogo tra le diverse tradizioni e civiltà umane per costruire una cultura di pace.